Leggi a tutela delle donne e della parità di genere

Tema fortemente dibattuto, anche nelle lezioni di diritto, è la parità di genere, la normativa a sua tutela è divenuta molto vasta nel corso del tempo, perché è stata ampliata con leggi e normative atte a tutelare questo obiettivo.

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Prima di tutto la Carta Costituzionale sancisce all'articolo tre che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza,di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni sociali e personali.

La Costituzione della Repubblica Italiana all'articolo tre afferma quindi che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana.

Inoltre l'articolo 29 della Costituzione afferma che la Repubblica riconosce i diritti delle famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.Il matrimonio è ordinato sull' uguaglianza morale e giuridica dei coniugi.

Questo significa che la nostra costituzione italiana tutela la parità di genere, e all'articolo 37 indica che la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e le stesse retribuzioni che spettano ai lavoratori.

Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata.

Anche l'articolo 51 della Costituzione sancisce che tutti i cittadini dell'uno e dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza.

Nell'articolo 117 della Costituzione, viene evidenziato che le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impediscono la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovono la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive.

Uno degli ambiti in cui si è palesata fortemente la differenza tra uomo e donna è quello professionale.

La parità sul lavoro è ancora lontana dall'essere pienamente raggiunta, anche se sono stati fatti passi avanti.

La legge sulle quote rosa segna una conquista importante.

La legge n.120 del 2011 sulle quote rosa, ha introdotto nel nostro Paese le quote di genere che stabiliscono una percentuale di presenza obbligatoria per favorire la rappresentanza paritaria dei generi, impedendo che le donne siano sottorappresentate rispetto agli uomini.

La legge n.162/2021 prevede la certificazione della parità di genere a partire dal primo gennaio del 2022.

Questo documento deve attestare le MISURE adottate dal datore di lavoro per ridurre il divario di genere, come ad esempio parità salariale, crescita aziendale ecc...

Nel 2009 una legge che ha cambiato la vita delle donne è quella dello stalking, la quale segna un traguardo importante nell'ambito del rispetto e della tutela della incolumità, infatti con la legge 38 inserita nel codice penale il comportamento molesto,ossessivo e persecutorio diventa un reato.

Nel 2013 viene finalmente approvato il decreto legge contro il femminicidio e la violenza sulle donne, convertito in legge nello stesso anno.

Si tratta di una legge che inasprisce la pena per il reato di femminicidio, prevede una serie di misure finalizzate alla prevenzione della violenza domestica.

La legge del 19 luglio 2019 n.69 detta LEGGE CODICE ROSSO, reca importanti modifiche al codice penale e a quello di procedura penale,tutelando le vittime di violenza domestica e di genere.

La legge codice rosso deve il suo nome alla misura che prevede l'introduzione di una corsia veloce e preferenziale per le denunce e le indagini che riguardano i casi di violenza, come avviene nei pronto soccorso per i pazienti che hanno la necessità di un intervento immediato.

Dal punto di vista procedurale viene prevista che la polizia giudiziaria, una volta acquisita la notizia di reato, riferisca immediatamente al pubblico ministero, anche in forma orale.

Il pubblico ministero, nei casi di violenza domestica o di genere, entro tre giorni deve assolutamente assumere informazioni dalla persona offesa. Il provvedimento prevede inoltre un inasprimento delle pene per reati di natura violenta.

Altra novità è l'allungamento dei tempi per poter sporgere denuncia quindi la vittima ha dodici mesi di tempo e non più sei mesi.

Naturalmente anche obblighi formativi per il personale delle forze dell'ordine, il quale esercita la funzione di pubblica sicurezza sia sul fronte della PREVENZIONE CHE DEL PERSEGUIMENTO DEL REATO.

Di fondamentale importanza è l'agenda del 2030 che prevede l'obiettivo del raggiungimento dell' uguaglianza di genere, eliminando ogni forma di discriminazione e violenza sulle donne.

articolo di Carla Malcangi 

 

 

 

 

 

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